Ffwebmagazine
27 gennaio 2010
Non c’è mai fine al trash. Sembra un mantra, ormai, che ripetiamo quasi ogni settimana. Ma non è certo colpa nostra se ogni volta la televisione nostrana ci stupisce, supera ogni immaginazione e ci offre spunti troppo succulenti da lasciar cadere come se nulla fosse.
Tra meno di un mese, puntuale come l’influenza stagionale, torna L’Isola dei Famosi, il reality show esotico che vede come protagonisti vip (o presunti tali) del Belpaese. Il cast scelto dalla matrona del trash catodico Simona Ventura è da fare accapponare la pelle, e in più stimola anche qualche riflessione seria. Si vocifera, perché il riserbo è comprensibilmente assoluto (sic!), che sull’isolotto caraibico sbarcheranno, tra gli altri, Sandra Milo, Aldo Busi, Pamela Prati, Loredana Lecciso e, udite udite, forse anche Ilona Staller. Non che ci aspettassimo un cast di accademici dei Lincei, sia chiaro, ma il lavoro di Magnolia e della Rai quest’anno ha superato davvero ogni nostra più terrificante aspettativa. Sì, perché immaginare insieme sulle spiagge del Nicaragua Sandrocchia, “il più grande scrittore vivente” (sua autodefinizione di qualche anno fa), l’ex soubrette del Bagaglino, l’esuberante e chiacchierata ex signora Carrisi e addirittura Cicciolina è un’operazione cerebrale al di là di ogni capacità umana. Se nelle precedenti edizioni si era già toccato il fondo, o quasi, dal 2010 ci si aspetta davvero il top del trash televisivo, un’impennata dell’imbarbarimento catodico che sembra non aver mai fine.
L’annata televisiva 2009-2010, in effetti, prometteva bene. La lunghissima edizione del Grande Fratello tuttora in corso ci ha dimostrato che l’atmosfera trash era feconda. Solo qualche giorno fa, ad esempio, un concorrente del Grande Fratello si è esibito in una volgarissima bestemmia in diretta, venendo poi squalificato nella puntata di lunedì scorso. Ci sarebbe da dire, in fondo, che la colpa non è di tal Max Scattarella detto Pitbull (il blasfemo di turno, per intenderci) ma di chi lo fa entrare nella casa di Cinecittà e propina agli italiani le sue disavventure. Ma il discorso sarebbe troppo lungo, quindi torniamo all’Isola.
Il garbage-cast che sembra profilarsi urla vendetta. Soprattutto perché, è bene ricordarlo, proprio tra pochi giorni scade il termine per rinnovare il canone di abbonamento Rai. Centonove euro, più di duecentomila delle vecchie lire, per pagare le prevedibili risse e gli sproloqui di Busi e Cicciolina, di Sandra Milo e Loredana Lecciso? Fortuna che siamo gente perbene, altrimenti un pensierino all’evasione del canone lo faremmo pure.
Scherzi a parte, è davvero grave che un servizio pubblico sperperi così il denaro degli italiani. Sia chiaro: nessun noioso predicozzo di chi vorrebbe 24 ore di palinsesto soporifero con documentari a tutte le ore e le mitiche video lezioni dell’università Nettuno in prima serata. Tutt’altro. Ci piace la tv leggera, quando è fatta bene, quando aiuta gli spettatori a distrarsi, a dimenticare per un paio d’ore i casini di ogni giorno. Non può piacerci, però, il pollaio. Lo abbiamo già detto. Lo ripetiamo. E temiamo di doverlo fare ancora in futuro.
Finché il trash televisivo tracima dalle frequenze delle emittenti commerciali, però, possiamo solo cambiare canale, evitare di incrociare, durante il nostro zapping serale, gli show volgari e i contenitori. Quando è la Rai, però, a produrre spettacoli di prima serata, che costano fior di milioni, in barba alla pubblica decenza e alla missione di servizio pubblico, stabilita peraltro per legge e rinnovata periodicamente da una sorta di “contratto” con lo Stato, la nostra reazione è ovviamente diversa. Indignata, oseremmo dire, perché non bisogna aver paura di schierarsi contro la subcultura trash solo perché sembra essere maggioritaria tra il pubblico televisivo. Anche a costo di apparire noiosi professorini da Dipartimento Scuola Educazione, dunque, ribadiamo che la tv rappresentata dall’Isola dei Famosi e da gente come Lecciso, Cicciolina, Busi, & Co. non ci piace, non ci è mai piaciuta e mai, temiamo, ci potrà piacere.
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